Photo by Svetlana Boguinskaia IG |
Cento giorni alle Olimpiadi...
... E per festeggiare questa data piena di attesa, trepidazione, speranze e perché no, anche un po' di ansia, preferisco utilizzare questa bellissima foto al posto di una "semplice" panoramica di Rio.
Svetlana Boguinskaja, Oksana Chusovitina, Catalina Ponor. Tre generazioni diverse, tre nazionalitá diverse, ma più simili di quanto sembri a prima vista: le accomunano la forza, il coraggio, la determinazione, la passione.
Ho visto questa foto sul profilo di Svetlana e ho pensato subito a quanto è strano il destino. Pensate a tutti i percorsi diversi, gli incontri, le separazioni, i fallimenti, le vittorie, le strade trionfali e i vicoli ciechi, che hanno portato la vita di queste tre straordinarie donne a incontrarsi nel momento qui immortalato. Avrebbero potuto fare qualsiasi altra cosa nella loro vita, e invece il caso ha voluto che fossero tutte e tre ginnaste, tutte e tre campionesse, tutte e tre esempi di vita.
Forse penserete che viaggio troppo con la fantasia, ma non appena ho visto questa foto mi sono fermata a riflettere, e ho pensato "Che fortuna!".
Che fortuna, queste tre donne sono finite tutte a fare ginnastica e sono finite tutte, quasi per caso, sullo schermo del mio computer, e fortuna ha voluto che io abbia potuto conoscere loro e la loro storia.
Da Svetlana, leggenda della ginnastica sovietica e mito per tutti gli appassionati dell'artistica, oggi allenatrice di Oksana Chusovitina, qualificatasi per la sua settima olimpiade (settima!) dopo aver cambiato tre nazionalità e aver avuto un figlio, a Catalina Ponor, splendida incarnazione dello stile rumeno, olimpionica plurimedagliata, ma soprattutto amante del suo paese e della sua squadra, tanto da dare per essa il tutto per tutto, fino all'ultimo.
Che fortuna, queste tre donne sono finite tutte a fare ginnastica e sono finite tutte, quasi per caso, sullo schermo del mio computer, e fortuna ha voluto che io abbia potuto conoscere loro e la loro storia.
Da Svetlana, leggenda della ginnastica sovietica e mito per tutti gli appassionati dell'artistica, oggi allenatrice di Oksana Chusovitina, qualificatasi per la sua settima olimpiade (settima!) dopo aver cambiato tre nazionalità e aver avuto un figlio, a Catalina Ponor, splendida incarnazione dello stile rumeno, olimpionica plurimedagliata, ma soprattutto amante del suo paese e della sua squadra, tanto da dare per essa il tutto per tutto, fino all'ultimo.
Tutto questo per dire che le Olimpiadi non sono "solo" una semplice manifestazione sportiva, non sono "solo" una bella tradizione, non sono "solo" il coronamento del sogno di ogni atleta, ma sono soprattutto un modo per far conoscere, contemporaneamente e in tutto il mondo, centinaia di storie di CORAGGIO, PASSIONE, DETERMINAZIONE.
Per insegnarci il valore del sacrificio, la forza dei sogni, il potere della volontà.
Per ispirarci tutti i giorni a non arrenderci, a rialzarci quando cadiamo, a scegliere la nostra strada e seguirla fino in fondo.
Da queste Olimpiadi mi aspetto di avere la pelle d'oca, di riflettere, di piangere, di urlare, di trattenere il fiato, di esultare, e di accogliere a braccia aperte tutto quello che, quasi inconsapevolmente, questi atleti ci insegnano.
Questo per me è lo sport, questa per me è la ginnastica.
Per insegnarci il valore del sacrificio, la forza dei sogni, il potere della volontà.
Per ispirarci tutti i giorni a non arrenderci, a rialzarci quando cadiamo, a scegliere la nostra strada e seguirla fino in fondo.
Da queste Olimpiadi mi aspetto di avere la pelle d'oca, di riflettere, di piangere, di urlare, di trattenere il fiato, di esultare, e di accogliere a braccia aperte tutto quello che, quasi inconsapevolmente, questi atleti ci insegnano.
Questo per me è lo sport, questa per me è la ginnastica.
E voi, cosa vi aspettate da Rio 2016? Cosa significano le Olimpiadi per voi?
- Costanza Spagnolo