27 dicembre 2014

Perché il più grande difetto della ginnastica è il suo miglior pregio



Litigi, equivoci, discussioni, controversie.
Di cosa stiamo parlando? Politica, economia, riunione di condominio? Nulla di tutto ciò: parliamo delle gare di ginnastica!

Il periodo delle gare importanti, gli eventi più attesi dell'anno, è sempre farcito da una buona dose di delusione. Dovrebbe essere il momento più felice per ogni appassionato, ma
molto spesso si trasforma in una sequenza senza fine di discussioni dovute a opinioni contrastanti su chi avrebbe dovuto ricevere questa o quella medaglia, su chi è stato ingiustamente preferito o danneggiato, sull'eterna lotta tra "balletic style" e "muscular way"...
Non c'è gara di ginnastica che non divida gli appassionati. Quante volte si cerca di capire se quella connessione c'era o non c'era, se quella deduzione andava tolta o no, senza mai poterne venire a capo.

Perchè accade tutto ciò? La risposta è molto semplice. La ginnastica è uno sport soggettivo
Appassionati di ginnastica, mettiamocelo in testa: nessun cronometro o strumento scientifico potrà mai valutare la routine di una ginnasta. Pensiamo all'atletica, in cui grazie alle nuove tecnologie è possibile calcolare anche il millesimo di secondo in cui l'atleta taglia il traguardo. Ma come può un giudice valutare esattamente se quello split jump ha raggiunto o no i 180°? Come può valutare se quelle punte hanno toccato effettivamente la testa o no? E' impossibile. Mettiamoci il cuore in pace.
I giudici sono persone, e, per utilizzare il celebre detto latino, errare humanum est. I giudici non sono macchine, ma esseri umani come noi e voi, e come tali possono sbagliare, nonostante l'esperienza e la professionalità. Per quanto ci si possa avvicinare a un criterio effettivamente scientifico di valutazione, questo non potrà mai essere a prova di errore: ecco il più grande difetto della ginnastica.

Ma non spaventatevi! Credete che questo voglia dire che il nostro sport prediletto perde la propria legittimazione?  Che è tutto un gioco, un'approssimazione, che le regole non esistono e le nostre campionesse non sono davvero tali? Assolutamente no! Innanzitutto, i giudici studiano anni il complicatissimo Code Of Points, il codice dei punteggi che rappresenta la bibbia di questo sport. Il Codice presenta regole piuttosto precise, lasciando sì margine di errore, come abbiamo già detto, ma avvicinandosi piuttosto bene all'esattezza. Ma non è questo l'argomento che davvero mi sta a cuore: lasciamo perdere i giudici e parliamo di noi appassionati.

Guardate più attentamente la foto di copertina, che rappresenta le migliori otto ginnaste al mondo del 2013: non ce n'è una che assomigli alle altre per altezza, caratteristiche, aspetto fisico. A qualcuno piaceranno la grazia e il fascino della Mustafina, ad alcuni la potenza della Biles, ad altri la precisione della Ross, ad altri ancora la leggerezza della Shang ecc. Eppure, queste otto ragazze, con le loro visibili diversità, sono le migliori ginnaste al mondo. Ognuna di loro, con le sue peculiarità, ha dato il suo contributo originale e preziosissimo allo sport. Vi pare poco? La mia vuole essere un'apologia della ginnastica e delle ginnaste. La competizione è sì importante, anzi fondamentale - senza di essa non vi sarebbe sport - ma lancio un appello a tutti noi fan: ricordiamoci perchè amiamo questo sport. Personalmente, amo questo sport perchè mi emoziono quando vedo Simone Biles volare con leggerezza eseguendo salti mostruosamente difficili,
mi emoziono quando vedo queste scene:

















ma soprattutto mi emoziono quando vedo questo:


Mi emoziono, cioè, quando vedo ragazze come me lavorare senza sosta, fin dalla tenera età, per anni e anni, sopportando sacrifici e privazioni, per eseguire movimenti inimmaginabili in maniera a dir poco perfetta. 
E poco importa se io preferirò un perfetto LOSO eseguito da Kyla Ross o un Moors eseguito da Mykayla Skinner, poco importa se preferirò lo "stile russo" a "quello americano", poco importa se preferirò la ginnasta seria e apparentemente schiva a quella esplosiva e sorridente. Si può stabilire chi è l'atleta più veloce, ma non si potrà mai stabilire qual è la ginnasta più emozionante da vedere.
Il più grande pregio della ginnastica è proprio questo: essere uno sport soggettivosoggettivo non nel senso che non ci sono regole o non si possono attribuire punteggi validi, ma nel senso che ognuno di noi, nella sua diversità, può emozionarsi grazie alle prestazioni di queste fantastiche atlete.

La mia non vuole essere una svalutazione della competizione,  ma vuole essere un invito a tutti i fan: proviamo per un attimo a rilassarci, dimenticare presunte ingiustizie e inutili desideri di rivalsa su chi ha opinioni differenti dalla nostra, e godiamoci lo spettacolo che solo questo sport è in grado di offrire.   

- Costanza Spagnolo -



N.B. Non ho nulla contro l'atletica, bellissimo sport che ho citato a fini puramente esemplificativi.